Il rischio “sinistro”? Trasferito!

Appurato che Sir. W. Churchill “ci credeva” e che B. Pascal ne avrebbe probabilmente fatto una questione “di convenienza”, assicurare qualcosa vuol dire mettersi al riparo dalle conseguenze economiche che un dato evento causerebbe.
Il tutto avviene con un accordo, ratificato dalla stipula di una polizza: pagando un determinato prezzo (premio assicurativo) la compagnia mi tiene al riparo dalle conseguenze di un malaugurato incidente, facendosi carico delle eventuali spese.
Tecnicamente quindi il rischio (l’evento dannoso per il quale mi voglio assicurare) si definisce trasferito (in carico) alla compagnia assicurativa.
Con questo sistema è possibile nel tempo, per aziende e privati, costruirsi un portafoglio di garanzie con le quali ci si solleva dal rischio difficoltà economiche causate da un gran numero di imprevisti, liberando riserve di denaro per destinarle ad altri usi.

Autoassicurarsi? Mission impossible!

Seppur frutto di un duro sacrificio, gli accantonamenti raramente possono garantire fondi sufficienti a tamponare le emergenze. Quindi il mettere da parte per il “non si sa mai” non è la soluzione più efficace ma nemmeno la più efficiente, poiché comporta un impegno oneroso che costituisce una garanzia fine a se stessa, cioè il capitale accumulato. Un po’ come navigare a vista, senza avere ben in mente su quali lidi saremo in grado di arrivare.

Infine anche volendo strutturare il proprio accantonamento di denaro in una sorta di auto-assicurazione (non spendo per le polizze, accumulo più fondi) è praticamente impossibile: quanto dovrei accumulare? Quanti anni impiegherei a raggiungere la somma idonea? E se accade qualcosa nel frattempo, sarò in grado di gestire tutto?
Ma anche ammettendo che si possa riuscire nell’intento di calcolare e risparmiare quanto necessario, si tratterebbe di un’impresa titanica e certamente non alla portata di tutti. Questo perché di fatto non si otterrebbe mai il livello di copertura di una polizza in un tempo umanamente accettabile, lo sforzo economico risultante poi farebbe diventare risibile il premio assicurativo.

Meglio quindi trasferire le conseguenze economiche di un imprevisto ad una compagnia assicurativa: lo fa ad un prezzo noto e misurato, mi garantisce indennizzi che di tasca mia non potrei (di norma) permettermi, salva i miei risparmi consentendomi di pianificare in maniera davvero efficace il mio presente e futuro.

Fonte immagine: docutranx.com

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