Attestato di rischio dinamico: funzionamento


Da un paio di anni abbiamo visto mutare il nostro attestato di rischio, passato da statico a dinamico.
Vediamo cosa cambia in meglio per i guidatori onesti e di riflesso in peggio per i furbetti, che hanno una scappatoia in meno.

Facciamo un piccolo passo indietro per evitare incomprensioni. Vi ricordo che l’attestato di rischio è la certificazione della CU ( classe di merito universale ) collegata ad ogni veicolo e proprietario. Per regolamento è in forma digitale ed automaticamente caricato in banca dati ANIA , 60 giorni in anticipo rispetto alla scadenza contrattuale della RCA.
Quindi due mesi prima della scadenza abbiamo la CU per il rinnovo della copertura.
Questo sistema in forma statica aveva una evidente falla: tutto quel che succedeva in quei 60 giorni non veniva registrato in caso di cambio compagnia al rinnovo. Parliamo di circa il 10% dei sinistri totali RCA che così sfuggivano, non una quota insignificante.

Il nuovo attestato dinamico supera questa criticità introducendo l’Identificativo Univoco di Rischio ( lo IUR ), un codice che identifica l’abbinamento tra targa e proprietario/avente diritto della CU.
Questo prescinde dalla compagnia che assicura il mezzo, perciò ecco quello che succede ora:
a 60 giorni dalla scadenza la compagnia XYZ carica in banca dati Ania l’attestato con la CU e la sinistrosità ( dal 2013 in poi, fino a controllare 10 anni più quello in corso ). Se durante i 60 giorni avvenissero sinistri o se ne venissero pagati anche successivamente di precedentemente avvenuti, tramite lo IUR questi andrebbero in banca dati subito. A quel punto, pur avendo cambiato compagnia, la CU seguirà la sua naturale evoluzione in malus ed al prossimo rinnovo avrà il suo impatto sulla tariffa.

Il vantaggio è evidente: la meritocrazia della CU è così più rispettata, portando miglioramento agli andamenti tecnici delle compagnie e di riflesso alle tariffe 🙂

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